Sede
Sede
Info e ordini
Segnalazioni
Amministrazione
Personalizzazioni
tel/fax +39 02.29.51.48.95 Via Paolo Frisi, 10 - 20129 Milano (MI) (siamo fuori dall'area C - Prima, Ecopass)
info@piacentinicancelleria.it - ordini@piacentinicancelleria.it
segnalazioni@piacentinicancelleria.it - per segnalare problemi con il trasporto e le consegne, problemi con il servizio clienti.
amministrazione@piacentinicancelleria.it - richieste amministrative.
promozionale@piacentinicancelleria.it t - articoli promozionali personalizzati, regali aziendali.

UsOpen 2023. Tabellone “Geopolitico” a NYC. Obsolescenza programmata nella parte alta vs accademia del tennis americano in quella bassa.

Inizia oggi l’ultimo Major della stagione. Il sorteggio a porte chiuse (perché?) propone un tabellone “Geopolitico”. I russi insieme agli europei tutti sopra e gli americani in una sorta di gruppo ciclistico circondano Djokovic, sotto.
Djokovic che sorride fiero, insieme al gruppo di americani,
buttando uno sguardo alla parte alta, una sorta di scannatoio.
Tenterà di staccare il gruppo Djokovic, tutto sudato, in una notte di luna piena, dove il lupo proverà ad allungare verso il traguardo finale. Ma qui a NYC potrebbe non gradire del tutto il tipo di tavola che verrà apparecchiata.
Intendiamoci, è favorito per arrivare in finale, ma attendiamo di vedere lo start e le prime salite.
A livello di tennis pestato il serbo è leggermente “sotto” a Medvedev, Sinner e Alcaraz.
Ma, nell’ultima finale del Cincinnati Open 2023, il lupo ha insegnato qualcosa a chi continua a vociferare dall’angolo di un ring.
Parliamo della morbosità di Ferrero verso il suo pupillo. Sfiancante! È cosa sua.”Lavora ai fianchi. Lavoralo che lo cuciniamo il 36 enne. Lo prendiamo a calci in due set. Gli lasciamo dentro le scorie di un match dove non potrà mai entrare. Una maledetta freddura che gli rimarrà inchiodata nell’amigdala. Gli intasiamo la valvola emozionale.
Attaccalo diretto sulla risposta. Non farlo respirare. Il tennis percentuale a tratti, a noi ci fa ridere!”.
Pareva un ring di boxe. Ma loro hanno valutato male la questione: Djokovic sa aspettare, lascia andare e fa sfogare l’avversario. Sa abbastanza bene che potrebbe arrivare un passaggio a vuoto,
specialmente se l’avversario vuole sbrigare la pratica velocemente, lui ne sente il puzzo. Sente il puzzo della paura, di quel tipo di sudore freddo di chi va di fretta, quella sottile linea subdola fra la superbia accecante e la derubricazione a pratica di scarto da chiudere in due set.
E così si arriva ai due errori di Alcaraz nel mezzo del secondo set. Un classico.
La bestia ti porta al terzo e li poi ci mette il cuore. Perché di cuore qui si parla. Al terzo si palesa un tennis da nerboruti, tirato sulle diagonali a 300 kmh, con continui recuperi impossibili a causa
della pallina che sibila veloce tagliando l’aria tiepida. È tagliente come un rasoio sulla diagonale dei rovesci bimani.
Controllo da panico con le due mani. La bravura sta nel controllare palline impazzite e angolatissime arrivando sempre in scivolata e in precario equilibrio e al limite di infortuni.
Esercitazione balistica tra due con la testa a uovo, aerodinamica. Ma lì, Djokovic, ti ha ben capito. Non lo sfondi più.
Non due su tre in quel contesto. Se gli dai anche una sola chance di portarti lì, poi diventa difficile anche se sei una Carezza. Sopra, nella parte alta, invece, Sinner è chiamato all’impresa difficoltosa. Teoricamente potrebbe avere Zverev in ottavi, Alcaraz ai quarti, Medvedev in semifinale e Djokovic in finale.
3 su 4 di questi giocatori sono vincitori di Grandi Slam. E tutti e tre hanno vinto qui almeno una volta.
Zverev “solo” finalista. Qui a NYC. Poi non è detto che vada a finire così.
Qualcuno potrebbe perdere prima. Ma l’impresa di questo tipo richiederebbe più di 13 ore in campo. È difficile, ma intendiamoci, non è impossibile.
Sinner ha il tennis per poter compiere un’impresa del genere.
Qualche perplessità la possiamo avere sotto l’aspetto fisico e sulla poca cattiveria agonistica. La gramizia.
Intendiamoci, rispetto a 3 o 4 giocatori, a livello fisico e come cattiveria, sta ancora un po’sotto. Quindi, comunque,
siamo a livelli alti. Un torneo così, in un contesto così, necessita anche di un po’ di fortuna magari in un match che finisce al limite e ti dà fiducia scatenando adrenalina a mille.
Nella parte alta. E, poi, di un Djokovic che per un motivo particolare non arriva in finale sotto.
Ma fare ipotesi per ora è ancora prematuro. Ci aggiorniamo dal terzo turno in avanti.
Con i pronostici per gli ottavi. Difficile trovare un vincitore finale diverso da uno di questi quattro:
Djokovic, Alcaraz, Medvedev e Sinner. Alle 16.45 ora italiana si parte. Stay tuned. A presto.

Piacentini Gianluca.
Postato il 28.8.23 alle ore 9.00

Ultime notizie

Facciamo il ‘punto’ e traiamo spunto per non toppare più.
14/04/2024
Musetti fonoassorbe Fils. Sinner devasta Korda.
10/04/2024
Dimitrov: un pozzo di scienza tennistica che spiana la strada al sogno.
29/03/2024
Il tridente LightBlade di Poseidone, una “spada” devastante, per frantumare con la sola punta centrale i blocchi di marmo carrarino che sparerà il braccio aurino di Carezza.
26/03/2024
BUONA PASQUA! HAPPY EASTER!
25/03/2024

Archivio