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Vicini o lontani, il Grande Slam rimane opera incompiuta*. Reggere l’investitura, è troppo per chiunque.

Mi è capitato nei giorni scorsi di leggere un editoriale firmato dal bravo Dott. Scanagatta. Fonte, sito www.ubitennis.com
Il titolo: “ US Open: Djokovic meritava il Grande Slam più di chiunque. Ha perso per sempre il treno?”
C’è un commento di RF il Divino aka Doc Fuentes che recita: ”Djokovic meritava il Grande Slam più di chiunque. Più di McEnroe 1984 (82/3) o di Federer 2006 (92/5)?
Spero che stia scherzando, Direttore.”
Scanagatta risponde : ” La tensione che si prova nel realizzare il quarto Slam la si prova soltanto dopo averne vinti tre di fila e dopo che avendo vinto il terzo per due mesi non si parla d’altro. Già vincere il terzo Slam dopo aver vinto i primi due non è facile psicologicamente. Doc Fuentes da lei un’osservazione così superficiale pur conoscendola tifoso di Federer non me l’aspettavo. E dai 28 che l’hanno approvata neppure (si citano alcuni commentatori dell’articolo). Se si parla di meriti si deve prendere poi in considerazione un’intera carriera, se ci si riferisse a McEnroe: quante volte ha fatto bene al Roland Garros? Riguardo a Federer, la cui carriera invece non si discute, ha avuto la sfortuna di perdere tante finali con Nadal a Parigi…anche nettamente, ma allora come si fa a dire che c’e’ andato più vicino di Djokovic quando già al secondo Slam era fuori dai giochi? Non ha neppure fatto lo Slam non calendar…come invece Djokovic.”
Mi preme dire due parole, su come la vedo.
Nel 2006 Federer perse 5 partite e ne vinse 92 (alcuni siti dicono 95(?)). Di quelle 5 partite, ne perse 4 contro Nadal. Nella finale persa in 4 set da Nadal a Parigi, Federer aveva quasi 25 anni. Non 34 come Djokovic. 9 anni di differenza. Un’enormità ai fini di completare un’impresa del genere (a sfavore di Djokovic). O non c’era nessuno all’altezza nel 2021 (ma non è proprio così – certo, c’erano 3 giovani inesperti di finali Slam – tranne Medvedev – e un Nadal che a Parigi non era paragonabile a quello sotto i 30 anni), oppure Djokovic a 34 anni per reggere ed arrivare a 27, deve tutto a un fisico bestiale. Capacita di recupero sovrumane. Probabilmente le ha. Però è crollato. Ma a livello di pressione emotiva, via.

Ora divago un po’ per gli appassionati:
nella finale Federer vs Nadal, Roland Garros 2006, 1 set pari (1-6 , 6-1), siamo al terzo . Siamo 2 game a 1 Federer e serve Nadal . Nadal in quel game annulla 5 palle break, per far salire Federer 3 a 1 e servizio (in quel game Federer ha fatto due errori di cui uno col dritto da piangere – c’era il campo aperto). Anche in quella del 2007 Federer ha avuto possibilità di finire al quinto.
L’ultima partita di Djokovic a un match dal Grande Slam (27 vinte), è finita con un KO tecnico dopo poche riprese. Si può dire che Djokovic fosse vicinissimo al Grande Slam, ma in quel match non ha mai avuto la possibilità di rendersi pericoloso. Finita 64 64 64, senza storia. Tranne il secondo set e quelle palle break non convertite. Poi, non si è mai avuta l’impressione che Djokovic potesse rientrare.
Quindi, era vicino al GS, come numero di match (1), ma nella realtà lontanissimo sin dai primi minuti di match. Mai arrivato ad avere set point in nessuno dei 3 set. Esaurito mentalmente e quindi anche nella mobilità. Svuotato dalla pressione.
Pressione ben diversa da quella di Federer per la partita di Parigi, certo (due eventi asimmetrici nel tempo non si possono paragonare ovvio – ma se c’è quel Federer e, ci sono gli scontri – vinte/perse – dell’anno che sono 92-5, allora qualche dubbio può essere lecito… Si divaga 🙂 ) . Qui per il Serbo, si trattava di diventare ‘immortale’. Superare due giocatori che, probabilmente (non so Nadal), faranno fatica a vincere altri Slam. Djokovic probabilmente si riprenderà, ed è più probabile che vinca qualcosa (a livello Major). Ma non lo sappiamo ora. Si trattava di superarli come numero di Slam e fare il Grande Slam. E probabilmente cementificare ed eternare il tutto come in un monumento, per sempre.
Entrano in gioco delle dinamiche psichiche, che non si possono capire e che ermeticamente Djokovic terrà per sé. Financo, il non sentirsi all’altezza di portare il peso di un tipo di Storia come questa, cristallizzata per sempre. Ma chi lo può indagare, questo.
Federer, nel 2006, abbiamo detto che era imbattibile (tranne che dalla sua Kryptonite, Nadal). Dopo aver perso la finale di Parigi, Federer avrebbe dovuto essere molto giù di morale. Ci ha sempre tenuto a battere Nadal a Parigi (in quel momento, sulla bilancia, probabile rincorresse di più il numero di Slam di Sampras, più che pensare al Grande Slam, che era una cosa fuori dal comune). Pur non avendo digerito la sconfitta a Parigi, Federer si presenta (qualcuno dice con meno pressione avendo già perso a Parigi; ma io la vedo scorrelata dal GS, la storia e la stagione – Federer pensava agli Slam come numero – non eravamo come oggi alla storia dei 3 giocatori a 20 Slam che porta più aria di leggenda nella vicenda presa tutta insieme) nei due tornei successivi – Wimbledon e US open – e li vince tutti e due. Sulle sue superfici predilette (batte Nadal e Roddick perdendo 2 set in tutto). Il record annuale di Federer (2006) di match vinti/persi parla chiaro 95-92/5. Dopo la sconfitta con Nadal avrebbe dovuto buttare all’aria tutto e pensare negativo. Invece lì gioca e lì vince. Se avesse vinto a Parigi è probabile che avrebbe giocato ancora più rilassato. Visto la facilità con cui vinceva sul cemento-erba in quegli anni. Qui si fanno delle ipotesi. O magari sarebbe arrivato a 27 su 28 come Djokovic nel 2021 e poi avrebbe sentito la pressione come il Serbo. In realtà quella sarebbe stata una pressione diversa da quella del Serbo. Nei due tornei successivi Federer, su 14 match perse 3 set in tutto (due 7-6 e un 7-5). Era in controllo totale di quello che succedeva intorno.
Non c’erano 3 giocatori che hanno fatto la storia dell’era Open a 20 Slam appaiati e, non c’era la possibilità di chiudere la storia definitivamente. Qui Djokovic avrebbe messo una pietra quasi tombale alla cosa. Credo. Poi magari ci si sbaglia. Però è chiaro che siano due pressioni diverse e poco paragonabili. Ripeto, si fanno ipotesi. Ripeto, lì, Federer (nel 2006 più che nel 2007) pensava a rincorrere Sampras. Ci avrebbe pensato più in là forse, se si fosse avvicinato a quote superiori a 25 partite consecutive.
In generale non si può indagare su chi sia stato più vicino (se Federer batteva Nadal in una delle due finali — 2006-2007 -, avrebbe rullato con maggior agio tutti? Non lo sappiamo, ma a vedere la facilità con cui giocava su erba-cemento si può ipotizzare che ci sarebbe andato vicinissimo). Federer perdeva sempre da Nadal a Parigi e, quindi, anche se ha avuto la possibilità di andare 2 set a 1 e, nel 2007, di avere delle chance per portarla al quinto, non è detto che avrebbe vinto. In quei due match però ci è andato più vicino di quando Djokovic abbia fatto con Medvedev. Poi, probabile perdesse lo stesso in 5, Federer. E non è detto che sarebbe andato in dinamica negli altri due Slam rimanenti. Però è andato via lo stesso in dinamica, perdendo la finale a Parigi; era più facile pensare che sarebbe stato ancora più rilassato vincendo quel match di finale.
Chi è andato più vicino dei due a vincere il GS? Nessuno dei due. Nadal era troppo per Federer su terra in quegli anni. Basta vedere come sbagliava le palle break facili, Federer. Regali su regali. Lo soffriva a livello da panico.
E Djokovic ci è andato vicino a livello di match continuativi 27 (ha ragione qui il Dott. Scanagatta a dire che la pressione correlata alle 27 vittorie consecutive era più alta di qualsiasi altra pressione – è chiaro), ma immensamente lontano nell’ultimo. E’ un’opera incompiuta questa. Sembrava vicinissimo, ma nella realtà ha preso 3 set a 0. E la pressione di chiudere probabilmente il conto di tutti i record si è fatta sentire in tutta la sua esplosività.
Si dimostra ancora una volta che fare il Grande Slam è un’impresa fuori dal comune. Djokovic sembrava un giocatore fuori dal comune sotto tutti i punti di vista nel 2021, ma è caduto all’ultimo match.
Mettendo in parallelo il 2006-2007 di Federer e il 2021 di Djokovic, a qualcuno può sembrare, che uno dei due sia andato più vicino dell’altro. La realtà è che, i conti non si fanno per quanti match mancano, ma si fanno sulla forza che ha un giocatore per chiudere definitivamente una questione e sopportare il peso che questa questione nella successiva parte della carriera può portare. E Djokovic, Goat dei Cervelli in campo nei singoli match, non aveva la forza per investirsi di una cosa talmente grande da essere vissuta (nella psicologia profonda) come un ‘peso’.
Poi, c’è da dire, che Djokovic, in 3 finali, ha incontrato sempre dei giovani che sono arrivati li vivendo anche nel mito dell’intoccabilità. Medvedev, Tsitsipas e Berrettini

Sul fatto della parola meritare, purtroppo, per quello che si è visto nella partita con Medvedev, Djokovic, non ne aveva più. Il Grande Slam è composto da 28 match. Se uno ne gioca 27 e scoppia letteralmente alla fine, non so quanto meritasse il monumento alla Storia. Inoltre, nella media di tutti i cinema che ha fatto per arrivare a 27, non è che si sia comportato sempre correttamente. Si merita, se si tengono dei profili bassi tout court.
Ps Comunque sono d’accordo (naturale) con il Direttore di Ubitennis Scanagatta sul fatto che a livello di match (di match, però, ed è chiaro) ci sia andato più vicino Djokovic rispetto a Federer e, quindi, la pressione sul finale a 27, era altissima. Ci mancherebbe. Era una pietra tombale, un condono globale alla questione.

Piacentini G.

Postato il 16-9-21 alle ore 17,50

* Incompiuta dai tempi di Rod Laver, l’ultimo a riuscirci nel 1969 (già Era Open).

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