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Djokovic favorito dagli allibratori: di tanto. Ma quando è l’ora (segnata), e qualcosa deve succedere, succede. Una quota è un numero che non può contenere tutte le variabili. Allibrano, ma non sempre ci azzeccano.

Eccoci arrivati alla finale di questi AO.

Nel pronostico azzeccato (facile), c’erano anche i set (presi) questa volta.

Finale: [4] N. Djokovic (3-0) vs [3] S. Tsitsipas (3-1)

Si era scritto il 13 gennaio, 3 giorni prima dell’inizio del torneo: “A.O. Cercasi artista che faccia a pezzi la modernità. Djokovic favorito, ma il dominio e d’incertezza. Djokovic cerca il 22 nel 23. Nadal il 23 nel 23. La risultante potrebbe essere 23-22=1 . La prima volta di un terzo incomodo. “

Tsitsipas sta nel sottoinsieme di panda che giocano il rovescio a una sola mano. Non è propriamente un artista tout court, ma si può intravedere ancora qualcosa di buono nel suo tennis, che può portare indietro la memoria. Potrebbe essere il terzo incomodo? Difficile dirlo, questi sono match equilibrati e si giocano tutti su una base psicologica. Se giochi male è perché sei troppo teso (finali Slam hanno fatto brutti scherzi, anche pesanti e distruttivi. Questa però è la seconda per il greco). La pressione sarà alta anche su Djokovic. Non tanta, ma c’è. Tsitsipas può giocare più sciolto. Avrà altre occasioni.  La quota è dettata dal fatto che Djokovic gioca una finale in un contesto di giardinaggio casalingo. Se fossero ottavi è diverso. In finale, si pensa che la questione del contesto e quella psichica sia a suo favore. Non tremerà e via dicendo (la striscia è positiva da tempo qui dove è di casa etc….). Comunque meno del greco. La finale è quindi un dominio dove Djokovic ha più chance. Per chi tiene il banco.  Probabilmente hanno una certa dose di ragione vista a priori. Non lo sappiamo con matematica certezza, perciò conviene godersi la partita.

Djokovic un po’ nervoso all’inizio del match col Polpo Paul. E’ facilmente spiegabile con la presenza di Bill Gates in tribuna. Era li per testare nuovi vaccini. 😊 Si è notato nel serbo un continuo dialogo col suo angolo e un po’ di cinema drammatico. Per i teorici del complotto, Djokovic, soffriva la presenza di Bill Gates in tribuna. Bill Gates che potrebbe aver dato un micro -comando a Paul per andare in frequenza su qualche circuito robotizzato di Djokovic che, a tratti, sembrava sbuffare per mancanza di ossigeno. E’ interessante notare come il polpo Paul non sia mai entrato in partita. Questi sarebbero quelli della scuola americana, le nuove leve? Bene! Dopo il primo set, che Paul poteva portare a casa avendo recuperato, è sparito dalla circolazione. Merito della profondità dei colpi di Djokovic, sì, ma Paul ha continuato a perdere servizi su servizi. Una semifinale AO che poteva tranquillamente spacciarsi per un secondo turno di un ATP 250.

Tsitsipas ha fatto il suo, non spendendo moltissimo dal punto di vista mentale. Khachanov che non ha i colpi per impensierire uno Tsitsipas a tutto campo e, a questo livello di corsa e atletismo, non può tenere (lui) il campo. Non è un fulmine negli spostamenti. E sul servizio del greco faceva fatica a tenere il ritmo. Era una partita che poteva complicarsi solo se il greco andava down di testa. E’ migliorato, ma ripeto lo si vedrà in finale, se per davvero c’è sostanza. Ha i numeri e tutto il tennis che gli serve per fare bene. C’è meno l’intervento del padre. Philippoussis lo ha catechizzato e discutere con Philippoussis può essere pericoloso. 😊 Non discutono più e, nel box, è tutto più silenzioso e armonioso.

Veniamo alla finale e a cosa dovrà fare Tsitsipas per impensierire Djokovic domenica sera:

Una prima questione è forse quella di giocarsela come se fosse una partita due su tre. Visualizzarsi in una situazione due su tre. Inizialmente partire così. Si sdrammatizza la questione della gestione sul lungo e si cerca di portarsi subito avanti intorno alla metà del match.

Il servizio di Tsitsipas: servire con varietà, sarà fondamentale. Tsitsipas non è Federer chiaramente. Che nascondeva le sue intenzioni. Ma il greco ha un braccio che gli permette di servire in qualsiasi direzione con una varietà di tagli impressionante. Djokovic soffre il kick all’esterno da sinistra sul suo rovescio. Non sempre, chiaramente. Ma se fatto bene non lo lascia sicuro. Djokovic dovrà trovare una posizione adatta a ricevere. E nel momento in cui si sposta per ricevere, cambiare direzione. Seguire attentamente la posizione di Djokovic appena prima di servire è fondamentale. Il primo colpo “duro”, servirà per farlo accorciare (non sempre sia chiaro – Djokovic risponde meglio di tutti) ed entrare col dritto nel successivo. Troppo importante partire bene col servizio. E’ fondamentale servire con continuità. Usare anche lo slice esterno dalla parte opposta. Continuare a variare con una procedura tarata sulla posizione. Forzare il serbo a cambiare spesso posizione in risposta. Colpo più forte vs colpo più forte. Li si può fare la storia.

Il rovescio: bloccarlo in risposta cercando la profondità quando si può. Giocarlo a volte in back sulle pallate di Djokovic. Non sempre. Non accettare le pallate a lungo termine su quella diagonale. Se va oltre i due scambi li, cambiare strategia. Se proprio si deve giocare coperto a tratti, straccialo in sicurezza (1mt sopra la rete). Se proprio non si può fare a meno tirarlo forte coperto, ma coi piedi dentro il campo. Non arretrare sul rovescio. Tentare un controbalzo come Federer vs Nadal 2017.  Fa nulla se si fa qualche errore.

Il dritto: arma letale per Tsitispas con cui può tirare ‘punizioni’ centrali per non dare angoli al serbo. Va giocato per rompere la questione delle diagonali. Djokovic ha più controllo a fare braccio di forza sulle diagonali. Col dritto Tsitsipas può fare tutto. Non ci sono limiti. Usare anche un po’ più di spin alla bisogna per cercare di rompere il piattume che piace a Djokovic. A volte può stringere gli angoli tirando avanti il serbo. Quando è coi piedi dentro al campo, chiaramente. Dritto che serve anche per coprirsi sull’opzione più ballerina: il lato rovescio.

Il fisico: è fondamentale il fisico per tenere alto il ritmo, però dentro un dominio di variazioni. Il colpo tagliato va usato quando si sente di non reggere più una diagonale. Quindi anche lungolinea a volte (è difficile, ma si può tentare; inversamente si perderebbe il punto). Può servire a creare una discontinuità dove successivamente entrare col dritto.

La testa: qui la calma è fondamentale. Il fatto di stare dentro al tempo che passa e osservare le reazioni del serbo. Costruire un game alla volta. Un punto alla volta. Controllare anche i minimi cenni di nervosismo che potrebbe avere il serbo (simulati o no). Creare nel serbo una sensazione di incertezza sul discorso di non accettare alcuni schemi che a Djokovic piacciono. Pensare che Djokovic possa prendersi dei time out per questioni marginali. Essere pronti a questo. Fa parte del gioco. E’ possibile. Ma inquadrarla in una questione di insicurezza dell’avversario (su 5 set, sul lungo, è possibile). Non farsi irretire da un match bloccato al bisogno. Uno lo deve sapere. La risposta di Tsitsipas in merito alla finale dimenticata da Djokovic, è tecnica. Le partite si giocano anche da fuori. Tsitsipas sulla questione della finale persa a Roland Garros, che Djokovic aveva dimenticato (attenzione: può anche essere, giocandone tante), ha risposto con “ non mi ricordo di quella finale”. Non dare nessun appiglio per creare questioni e parole fuori dal campo. Djokovic vuole indagare eventuali risposte fuori quadro. Per giocare al ping-pong delle parole. Conta tutto, qui.

La pressione sul serbo: la pressione c’è sul serbo. Diversa da quella della finale con Medvedev dove patì il contesto del Grande Slam da completare. Qui al massimo eguaglia Nadal a 22 Slam. E’ importante, ma non è la stessa cosa. Medvedev in giornata supersonica non ti lascia proprio giocare e se hai pensieri già di tuo, puoi non entrare nel match. Quella partita può servire a Tsitsipas per comprendere che anche Djokovic ha un lato umano e una breccia che può essere sfondata. Quello che deve fare Tsitsipas è ridimensionare il mostro Djokovic a livello di pensiero critico e di visualizzazione positiva del contesto.

Sono tante cose. Battere Djokovic a casa sua richiede un match perfetto. E una sicurezza di facciata, se proprio non si possiede la sicurezza da dna. L’esperienza è aumentata rispetto alla finale di Parigi.  Ma come dissi nell’altro pezzo, Tsitsipas potrebbe soffrire qualche piccolo stratagemma per spezzare il ritmo in momento topici. Magari, avanti nel match, dove si perde un po’ di lucidità.  Djokovic ha 4 modalità diverse per irretire gli avversari. Il continuo vociferare con Ivanisevic (che finisce nel litigio con l’arbitro) nella semifinale è studiato a tavolino per cercare di rompere – non sempre- le scatole all’avversario. Finisce che ci smena lui, alle volte. Avanti 5-1 si arriva a 5-5. Quindi, concentrarsi totalmente su quello che deve fare e non guardare quello che succede dall’altro lato della strada. Essere dentro una bolla dove non vieni toccato. E’ tutto.

La quota 4,50 sul greco è interessante. Quindi una “lira leggera” è praticabile. Sappiate che io scrivo, ma non gioco.

 

Buon tennis a tutti.

Piacentini Gianluca.

Postato il 28-1-23 alle ore 12,00

Commento post match: non avevo fatto pronostici su questo match. Anche se pensavo a un match più combattuto. Complimenti a Djokovic per aver reagito da grande campione a molte questioni che avrebbero raso al suolo chiunque. Avrebbero interrotto la carriera a molti. Solo la sua grande testa e la caparbietà fuori quadro, gli hanno permesso di arrivare a 22 Slam. E li supererà. Deludente il greco, che si è sciolto per ben due volte nei momenti topici, nei t.b. . Poteva essere tranquillamente una partita da 4 o 5 set e invece abbiamo assistito a un brutto match, con una tensione quasi sempre fuori controllo nel greco. Che non ha colto l’attimo quando Djokovic gli ha dato la possibilità nel secondo. Era nervoso anche lui. Era quello il sospetto. Contro i grandi il greco non ha ancora quella tigna per fare partita nei momenti clou. Se si va sui fili. Va così. Io continuo a sostenere che il padre e la sua presenza sia ancora una questione delicata. Rischia di diventare una situazione che danneggia una carriera. Attenzione. Cambino sistema. Complimenti ancora a Djokovic che è davvero bestiale. Irreale quello che ha fatto in questi anni. Campione immenso.

 

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