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Finale a Parigi. Nadal pronto al vellutino da passerella. Ma Ruud potrebbe trovare uno spiraglio. Gestendo le emozioni di una finale.

La finale sarà
Nadal [5] vs Ruud [8]
Come da pronostico.
Si è detto tutto negli pezzi precedenti. Si è scritto con chiarezza di tutto.
Poche cose su questo Roland Garros:
– Molte partite nervose, che annoiano mortalmente.
– Nadal da sottotono con FAA, è passato allo stato di sottotono-frettoloso con Djokovic, a ‘semi-bollito’ (virgolettato) con Zverev. Djokovic ha fatto fatica a starci dentro. Nadal guarda i giovani che gli cadono a pezzi davanti, come birilli impazziti.
-Zverev, ci ha messo tutto se stesso per perdere quasi due set. Tutto questo è manicomio e insieme psicodramma. Bruguera che segue tennis da anni, si è perso dentro questa disgrazia folle e violenta. Condita da un infortunio completamente fuori quadro. C’è una legge non scritta, quasi divina: di colpo succede qualcosa e, questa cosa, magari, può servire per darci una scossa e permetterci, finalmente, di ridimensionare alcune questioni che sembravano insormontabili a livello interiore. Non sempre alcune cose che capitano avranno poi risvolti negativi. Zverev si riprenderà, più forte. Merita uno Slam o due.
-se Zverev vinceva il secondo set, non si può dire con certezza come finiva questa volta. In questo contesto, no.
– molti articoli, scritti, post sui social riferiti al torneo, spesso e volentieri, tendono a distorcere la realtà. Così da avere più follower.
-il tennis è sport silenzioso, ma il frastuono Parigino, a volte, è derivato verso l’imprevedibilità.
-quel campo lì, il Chatrier, è casa del fenomeno Nadal. Che ci sia vento, o sole, o terra zuppa, notte o giorno, non cambia nulla. Trovo giuste le lamentele di Nadal e di altri giocatori, riferite ai match che finiscono troppo tardi. Meno le sue lamentele sulla questione dei rimbalzi della palla, diversi tra sera e pomeriggio. Lì, a Parigi, vince comunque anche su un lago di ninfee. Via.
-Nadal ha la sindrome di Muller-Weiss al piede, ma le sindromi  le fa venire lui a quelli che lo affrontano: dalla sindrome del contesto, alla paure di chiudere i set uno alla volta, al mi dispiace rovinare la festa agli altri. Quando conta la Sindrome è sopportabile. Nadal pare quasi un “free rider”, qui sul Chatrier, si avantaggia senza dover far nulla di stupefacente.
-la finale di Domenica. Ruud è un Nadal meno performante. Qui gli anni di differenza sono 13. Una generazione. Non ha nessun senso a questo punto della vicenda fare pronostici. Il pronostico sta tutto contenuto nella frase di qualche giorno fa: “i giovani sono un flop”.
-però Ruud, è un giovane maturato su terra rossa. Ha vinto lì tutto quello che ha vinto. Ha forgiato lo spirito combattivo, imparato la calma e temprato il carattere. Più maturo dei suoi 23 anni. A questi livelli potrebbe avere dei problemi però. Anche i nordici potrebbero lasciare qualche spiraglio alle emozioni, essendo la prima finale Slam. Dovrebbe dargli una mano Nadal concedendo qualcosa. Match che va gestito sul lungo. È possibile, visto il Nadal dai quarti in poi.
L’impresa qui, sarebbe quella di non cedere emotivamente al contesto. Non so come, ma c’è tutto quello che serve per essere un po’ agitati.
-il team Ruud si sarà rivisto il match con Zverev: da li si possono trarre tanti spunti interessanti. Compresa l’impostazione da dare al match, che si è intravista. Un match giocato ‘con effetto Bruguera’. A tratti si vedeva la sua mano. Zverev che smolla tutto e palleggia facendo passare attimi, minuti e mezz’ore.
-Nadal a Parigi è fenomenale. Questo, però, meno di altri anni.

52% Nadal vs 48% Ruud. 3 set a 1 Nadal. Con 2 set tirati. Possibile anche un match lungo se si sta punto a punto sin dai primi set.
Ruud si appunti su un tacchuino ‘l’effetto Bruguera’. Su un piccolo Montblanc in A7. E a ogni cambio di campo legga la frase. ‘Teniamolo in campo’. Non lasciamolo scappare via. Se scappa su set troppo veloci è finita. Lotta punto a punto: stracci intrisi di aceto e traiettorie terricole. Servizi lavorati e mai perdere il campo. Tirare su stracci per riprendere posizione. Ma lo sanno. E potranno metterla in atto solo se sarà un Ruud calmo.

Buona finale, a risentirci.

Piacentini G.

Postato il 4-6-22 ore 12.00

 

Commento post match: complimenti a Nadal per lo Slam numero 22. Ruud mai in partita, infastidito dal tipo di palla che gli proponeva lo spagnolo. Troppi errori gratuiti dettati da tensione. Rovescio spesso fuori controllo. Un vantaggio di 3 a 1 nel secondo set buttato via. Non c’era la pesantezza e la profondità di palla per mettere in difficoltà Nadal. Avesse vinto il secondo Ruud, sarebbe finita in 4 a favore di Nadal. Troppa differenza a livello di pesantezza. Si può sostenere fuori da ogni dubbio che Nadal sia il più forte di sempre sulla terra rossa.

RIP Gianni Clerici

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