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Medvedev tenta di fermare la corsa verso il G.S. del teatrante: ci riuscirà?

Una piccola premessa: la notizia, Domenica, non è Djokovic che completa il GS, ma la notizia vera (essendo la tendenza globale quella dell’inchino al serbo) sarebbe un Medvedev vincente.
Per i pronostici delle semifinali, avevo scritto Djokovic in 4 o 5 set. E in 5 è volata via. Djokovic gestisce meglio energie e, ripetuto più volte, decide quali set giocare, quando spingere, quando mollare la presa e quando azzannarti definitivamente.
Djokovic sa tutto (3 su 5 nei Major), ma la partita con Zverev era un match complicato. Si sapeva che sarebbe stato il più duro fino a qui. L’altro, ha giocato male qualche punto importante nel secondo e terzo set: è la pressione per uno che ti azzanna al collo e ti tiene lì fino a quando decide di darti il colpo finale. Il predatore e la preda. Il teatrante e il figurante. L’intelligenza rapida e l’istinto. Il gioco che si allunga e quello sbrigativo. Il piacere di giocare e l’introspezione permanente. Djokovic & Zverev.
Parliamoci chiaro: Zverev a livello di tennis è più forte a servire, è più forte a livello di intensità nei due fondamentali da fondo, ha 10 anni meno del Serbo, ma l’altro usa meglio il tennis che ha in due direzioni: fare il punto quando serve – come un tiratore scelto – e giocare sono dei pezzi del match (questo per contenere le energie – lui sa che il match, non è un primo set giocato allo spasimo per portarsi avanti, ma un gioco di strategia. Si può lasciar fare, si può lasciar andare a tratti. Di 3 ore e 30 Djokovic ne gioca una sola a livello di dispendio psichico). E’ il Goat dei Cervelli. Se vince Domenica, può essere considerato il più forte di tutti come tennis giocato, ma per vari motivi che hanno a che fare con la sua personalità, il suo modo di fare e porsi, il suo modo di giocare noioso e robotico, non sarà mai considerato il più Grande. Dalla gente, a livello mondiale. E questo lui lo sa e ha cercato di compensarlo vincendo (sul campo) oltre i limiti: e quindi fissando su carta numeri, statistiche e risultati incisi. Tutta roba fredda, che allevia un po’ la sua ansia per il fatto di non piacere a tutti. Purtroppo, per molti, è stato un distruttore di sogni. Dopodiché, se uno è più forte di tutti quando scende in campo, tanto di cappello. Il campo e il tennis giocato, gli danno ragione.
Io, che da anni sono simpatizzante di Federer , se Djokovic dovesse fare l’impresa e il GS, oggi come oggi, non farei una piega. Quindi, perché gioire se dovesse perdere con Medvedev. Molti conoscenti sono coinvolti dal tifo. Sono cose superate. Il reazionario che risponde in modo scomposto a sgarbi (anche sbagliati e cattivi) verso il proprio idolo, è ancora nel dominio del tifo. Bisogna cercare di essere obiettivi. Nel limite del possibile, credo.
Io che ho visto giocare Edberg, Sampras e Agassi, mi annoio un po’ a guardare il tennis odierno. Basato molto sulla potenza e la resistenza fisica.
L’unico che ha fatto una sintesi perfetta delle due epoche, a livello di gioco e di classe, è stato Federer. Il Mondo lo apprezza, perché gioca a tennis un po’ come una volta. Ha usato gli attrezzi di oggi che sono armi, senza snaturare il gioco classico di una volta. Correlato a un fisico costruito in anni di sacrifici. Non avrebbe potuto competere, altrimenti. Chiaramente, anche lui, ha dovuto spesso giocare sull’ uno-due quando il tennis si è evoluto (servizio eccellente e dritto a chiudere). Ma siamo passati dal vederlo giocare “Serve & Volley” con Sampras, a vedere l’uno-due servizio-dritto quando le velocità sono variate per via di attrezzi e palline che cambiavano, a vederlo variare ancora nel finale di carriera con cambi di ritmo (rovesci in back stretti, dritti in chop, attacchi in controtempo, smorzate e giochi di prestigio di vario genere). La gente, in maggioranza, nel mondo, sa che è il più Grande (come capacità e facilità di giocare a tennis). E’ il tennis. L’adattabilità e la capacita di variare il gioco e fare magie, mentre epoche e materiali cambiavano, non ce l’ha nessuno. Via.
Non c’entra nulla col tifo. Quello lo facciamo alimentare dalla stampa (non tutta, ma molta). La stampa alimenta le storie sul Goat (Il più Grande di tutti i tempi), sulle rivalità e su tante altre cose. Fanno il loro mestiere. Niente da dire. Cercano di tenere alto l’interesse intorno al gioco del tennis, per non perdere lettori. Nulla di nuovo.
Chiaro che ognuno dei 3 più forti sia il più forte in un settore: la tenuta mentale e l’intelligenza veloce; la tenuta fisica a oltranza e la mobilità; la tecnica e la bellezza estetica. Ognuno, nella sua testa, può pensare che Mc Enroe sia il più grande, perché nessuno aveva il suo stile. E quindi, fissato a quell’epoca precisa, per lui Mc Enroe era quello che gli dava più emozioni. Quindi, il termine “di tutti i tempi” può essere associato a vincente, ma non alla parola “Grande”.

Passiamo ora ad analizzare la finale tra Djokovic e Medvedev.

Io avevo pronosticato Djoko in 4-5 e Medvedev 3 set a 1. Medvedev è finita 3 a 0. Auger-Aliassime ha sciaguratamente buttato il secondo da 5 a 2 avanti. Alla fine il match è volato via veloce.
Il russo, dotato di una pala e di un tennis palettate e automatismi, è on fire. Risponde da 4 metri fuori dal campo, riuscendo a tenere la profondità. Con Djokovic dovrebbe fare un passo in avanti. Il servizio è molto buono. Coi due fondamentali trova angoli e fa recuperi irreali.
Mentre Djokovic risulta robotico a tratti, ma è anche ragionamento e tatticismo, Medvedev è ancora in fase evolutiva. E’ robotico, perché fare qualcosa di diverso – che non sia tirare fucilate nei pressi delle righe – gli provoca qualche problema emotivo. E’ migliorato un po’ negli ultimi tempi, ma dovrà tarare il suo tennis e inserire anche qualche variante meno violenta. Sin da Domenica.

Cosa dovrà imbastire per stare in partita, Medvedev?

Servire molte prime è fondamentale. Anche usando lo slice esterno per poi girarsi sul dritto . Ma senza perdere campo. Tenere sotto pressione il dritto di Djokovic e scendere a rete con più insistenza sugli angoli che riesce a trovare. Anche in controtempo. Non eccitarsi buttando energie per vincere e andare avanti. Stare in partita concentrato sul proprio servizio e solo se c’è l’occasione cercare il break. Uscire dalla tela neuronale del Djoker.
Giocare molto al centro anche con palle alte sulla rete.
Avere più fiducia nei propri mezzi e nel proprio servizio. Rischiare qualcosa sui primi 15 in risposta al servizio di Djokovic.
Il consiglio migliore è quello di concentrarsi molto sul proprio turno e far sì che Djokovic viva in un dominio di pressione quando serve. Alternare la risposta dal telone a posizioni in risposta differenti. Anche un po’ più avanzate.
Non essere abitudinario nel rispondere. Variare posizione di continuo.
Avere fiducia, soprattutto perché potrebbe essere altro match di 4 o 5 set. Djoko qualcosa in più ha speso (uh). 🙂 E anche qui ci sono parecchi anni in meno a favore del russo. 🙂 E’ tutto difficile, si sa, ma bisogna provare a far qualcosa di diverso dal solito “tira e tira”.
Medvedev si potrebbe trovare in un dominio di incertezza, cioè subire situazioni che non dipendono da lui, a tratti.
Per quello si dice di stare costantemente concentrati su quello che si sa fare meglio. E sapere affrontare quelle impasse che in un match ci sono. Lasciar andare in situazioni di punteggio particolari. Trattenere energie. In modo da arrivare più fresco se dovesse finire oltre le 3 ore. Medvedev deve impostare il match cercando di ridurre il dispendio fisico a game alternati.
Medvedev vive più in un dominio di pensiero euristico: imprevedibilità e incertezza.
Djoko in un dominio di pensiero statistico: probabilità e rischi calcolati, ponderazione, fiducia derivante da quello che è stato.
C’è il fatto di dover fare il GS (1 solo match) che qualche pressione la porterà. Sicuramente.
Ieri con Zverev, ha avuto momenti di preoccupazione palpabili. Ma Zverev lo ha sempre rimesso in corsa in tutti i momenti topici.

Il pronostico è Djokovic in 4-5 set. Occhio a finire al quinto per una seconda volta. Potrebbe essere una partita di set veloci (come la semifinale) e Medvedev è meglio assortito questa volta. Occhio anche a finire sotto 2 set a 0 con il russo. Come a Parigi con Tsitsipas. Ipotesi difficile questa dei 2 set sotto. Ma una finale così ricca di significati e tensioni, può essere letale in ambo le direzioni.

Per il serbo, la sicurezza mentale per poter gestire i match 3 su 5 e decidere quando spingere o meno, deriva dal fatto che può stare in campo 5 ore senza accusare cali. Quindi non gli interessa nemmeno di perdere set o giocare alla morte. Guarda l’altro che si deteriora. Tutto qui. 🙂

Un piccola cosa che può rendere l’idea di cosa sta accadendo a uno sportivo di 34 anni. Federer fece ¾ di Slam nel 2006 e ¾ di Slam nel 2007. A 25 e 26 anni. Era nella situazione nella quale Djokovic si troverà Domenica a una sola partita dal GS. Ma per due volte si trovò davanti Nadal a Parigi. Il miglior Nadal. Venne piallato agilmente per 2 volte. A 25 anni.
Sì parla di 8-9 anni d’età meno del Djokovic attuale. Da bravi gagà, ora, studiatevi le correlazioni. Tutte le correlazioni. Perché 10 anni d’età sono un’enormità. E tirate le conclusioni. 🙂

Buona Finale,
Piacentini G.

Postato in data 11-9-21 alle ore 19,05

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